sabato 19 settembre 2009

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fregula: i grattini all'uovo (ovvero, come sfruttare il calore del forno dopo aver sfornato il pane)




ieri ho cotto nel forno a legna prima l'arrosto di carne e poi il pane.
sfornato il pane, il forno era ancora caldissimo.
non avevo voglia di mettermi a impastare al volo un dolce, non avevo preparato alcuna focaccia ma quel forno caldo urlava"sprecona" alla mia anima ecologista ( o al braccino corto? mah...)
;-)
dopo aver tentato inutilmente di resistere al senso di colpa, mi si è accesa una lampadina.
ho rispolverato la ricetta dei grattini all'uovo preparati col robot, della mitica
marble su cookaround. grattini che in terra di sardegna si chiamano fregula.
ricetta mega-mandrona e quindi pensata, si può dire, per me :-)
detto fatto, in meno di una manciata di minuti ecco pronta la pastina all'uovo per le minestrine della mia famiglia, da infornare per farla asciugare bene ( in sardo si dice turrai, tostare) e poterla conservare.


dosi: per ogni 100 gr di farina o semola : un uovo, un pizzico di sale.
mettere nella tazza del robot tutta la farina ( o semola) e il sale.

azionare il robot e mettere le uova sbattute leggermente con la forchetta. azionare finchè non si vedranno formare i grattini, in pochissino tempo. se la massa si dovesse aggregare eccessivamente aggiungere una spolverata di farina e tritare ancora un po'.

distribuire ora i grattini su un canovaccio e sgranarli ancora con le dita.

a quel punto si possono lasciare qualche ora ad asciugare sul canovaccio e si consumeranno in giornata, cotti qualche minuto nel brodo.
se invece si vogliono conservare è sufficiente disporli in una teglia ampia in strato sottile, infornarli a forno tiepido (spento, ma ancora caldo dopo aver cotto qualcos'altro ) finchè saranno asciugati molto bene. per una perfetta asciugatura, tirateli fuori dal forno ogni tanto, sgranateli con le dita e rigirateli.

fateli raffreddare ed eccoli pronti per finire in credenza, dentro un bel barattolo di vetro ben chiuso, dove dureranno mesi.


beh... dipende da quanto vi piacciono ;-)


la mia coscienza ( ma anche la mia dispensa) è ora molto più a posto ;-))))



p.s. naturalmente, come la mia nonnina centenaria mi ha insegnato, sono perfettamente in grado di produrre anche manualmente la fregula nella scivedda, il largo recipiente in terracotta dai bordi bassi, in cui si lavora la semola girandola e rigirandola ad libitum... roba che ti ritrovi coi bicipiti di rocky :-O

9 commenti:

  1. ma sai che non li ho mai fatti? mi piace fare la pasta in casa..e questa la segno..devo provarli!!
    bravissima!
    ciao!

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  2. grattini o fregula..son la stessa cosa?

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  3. theuzzaaaaa!
    le emoticon funzionano, solo che il copia-incolla va fatto non sulle faccine ma sui simboli grafici.
    si, i grattini sono la "fregula" sarda, ma anche il cous-cous marocchino


    ora lo aggiungo al titolo

    ;-*

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  4. direi che ci sei riuscita benissimo

    :))

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  5. Ciao Luxus,
    mi e' venuta voglia di provarci, vorrei farli pero' con lo zafferano. Secondo te, a che punto ci va lo zafferano, e sciolto in qualche liquido o a secco? Forse nell'uovo? A dire la verita' voglio farne la meta' con e la meta' senza.
    Ciao. Wella ;)

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  6. wella,
    io scioglierei lo zafferano in un cucchiaio di acqua calda e poi lo aggiungerei all'uovo intero sbattuto.
    questo è cio' che fa mia nonna con la fregula sarda a mano, ma usando solo il tuorlo.

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